IL BUON LETTORE

“I libri pesano tanto: eppure, chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole” (Luigi Pirandello)

“La ragazza della littorina” di Cosimo Renna – Recensione

la ragazza della littorina-cover(di Emanuela Boccassini)

Dopo “Ritorno al mare viaggiando nei ricordi”, Cosimo Renna pubblica il suo secondo lavoro letterario, “La ragazza della littorina”. Il romanzo è un’appassionata e appassionante storia d’amore. Ma è anche la storia di tradimento,  non solo della protagonista nei confronti del marito, ma soprattutto dei personaggi principali nei confronti del loro amore.
Giulio e Bruna si conoscono sin da piccoli. Crescono assieme e, durante gli anni del liceo, scoprono, o meglio capiscono, di essere innamorati l’uno dell’altra. E sulla littorina, che li porta ogni giorno a scuola,  si abbandonano al piacere dei loro sentimenti e della carne. Piacere che non li abbandonerà mai, neppure quando saranno lontani.
La loro storia d’amore dura nel tempo, a parte alcune interruzioni che, però, ravvivano ancor di più la passione e il desiderio di ritrovarsi. Secondo Giulio, il narratore, il loro amore è scritto nelle stelle, sono fatti l’uno per l’altra e,  per tale ragione, non hanno il “diritto” di vivere separati. Ma questo amore, per quanto puro e predestinato, non appartiene solo a loro, ma coinvolge altre persone. Bruna, infatti, è sposata da circa vent’anni con Lorenzo, dal quale ha avuto due figli. Quando i due amanti si riavvicinano, rubano  ogni istante possibile alla vita di ogni giorno, nascondendosi da sguardi indiscreti, rifugiandosi nei luoghi e nei profumi che li appagano e li uniscono in quegli istanti di delirio. Istanti che sono contemporaneamente delizia e profondo tormento, ancora di salvezza nei momenti di separazione e straziante attesa.
Giulio nella sua narrazione indugia sugli afflati, sulle sensazioni, sulle lacrime e sui silenzi. Sul sole e sul mare. Si perde nella parole scritte su scatole di fortuna, nei ricordi sempre vivi dell’amore passato, negli sguardi profondi e nei teneri abbracci.
Accanto all’amore e al desiderio s’insinua anche la gelosia di Giulio verso Lorenzo, definito “vigliacco d’amore, egoista”, “incapace ad amare” Bruna come merita e come la donna desidera. Ma, a mio avviso, sono tutti e tre vigliacchi ed egoisti. Hanno tutti paura di cambiare gli equilibri e si accontentano di quel che ricevono. Giulio e Bruna si lasciano trasportare dalla passione senza porre freni, disinteressandosi del dolore causato,  vivono il loro amore clandestino quasi fosse l’unica opzione concessa.  Lorenzo, d’altra parte, cede all’abitudine di un rapporto di facciata, vivendo la sua vita separata. Ma, mentre Giulio, ad un certo punto, stanco di dover condividere la donna,  la mette difronte a una scelta, marito e moglie non appaiono disponibili a rompere quell’apparente stabilità.
Bruna arranca nel suo matrimonio. Giustifica se stessa con la promessa fatta il giorno delle nozze. Nello stesso tempo tiene legato a sé Giulio che soffre perché vorrebbe trascorrere il resto della sua vita solo con la sua amata. Gli oggetti – appartenenti a Bruna, presenza ingombrante, sono disseminati in tutti gli angoli della casa di Giulio – e lo stretto legame tra i due, impediscono al protagonista di far funzionare le storie con le altre donne. Così, troppo spesso, torna a casa accolto dalla solitudine e dal silenzio. Infine Bruna ha la benedizione dei genitori, i quali sono affezionati a Giulio e sperano di vedere la figlia, finalmente, felice e serena. Invece è imprigionata in un matrimonio senza amore.
La narrazione, per quanto intensa e coinvolgente, a volte inciampa in incoerenze temporali. Quando Giulio racconta la sua storia non bada alla consequenzialita’ degli eventi e, spesso, passato e presente si scambiano, confondendo il lettore. Nonostante ciò le vicende di Bruna e Giulio, immerse nell’assolato e profumato paesaggio salentino, trascinano,  affascinano e inducono a sperare in un lieto fine.

 

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Questa voce è stata pubblicata il 6 febbraio 2016 da in Recensioni con tag , , , .

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