IL BUON LETTORE

“I libri pesano tanto: eppure, chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole” (Luigi Pirandello)

“Parole in prestito”, una storia nella libreria Palmieri – Riflessioni

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(di Raffaele Polo)

La storia della Libreria Palmieri, del suo fondatore, delle donne che si sono occupate dell’attività dopo la sua scomparsa, fanno da sfondo a questo accorato e intimistico scritto di Daniela Palmieri, figlia di Edo, che tesse una sorta di poema, un’ode in memoria dei tempi che furono e che non ci sono più, diversissima la contemporaneità da quell’infanzia leccese che ruotava attorno alla figura del padre.

Daniela riesce a creare un effetto-sogno molto ben strutturato, inserendo nei ricordi scolpiti dalla drammaticità di chi li ha vissuti in prima persona, una rappresentazione di come era la nostra terra, il nostro Salento e soprattutto Lecce, negli occhi dei giovanissimi che raccolgono le sensazioni piuttosto che le immagini. Ed è sicuramente il pregio più evidente di questo scritto, sospeso in una incantata nebbia che fa scintillare discretamente i bagliori dei frammenti di vita che non ci sono più.

Edito nella collana ‘scritture’ de I Quaderni del Bardo di Stefano Donno, “Parole in prestito” è un viaggio nel tempo, intriso di dolce malinconia, che affascina soprattutto quegli spiriti romantici e contemplativi che amano le mono-tonie di una voce narrante che si perde fra i ricordi, le fantasie, le sensazioni, paragonandole a un mondo contemporaneo che non ha evidenti aspetti positivi.

“Poi la trama ha ceduto, mio padre è morto, niente è rimasto uguale, di quello che è scivolato nel passato da quel momento in poi non so portare il conto.”

Ecco, in questa frase si può riassumere tutto il senso di questo piacevole lavoro letterario, che la Daniela di oggi ci offre, assieme alla storia, all’epopea di una libreria che ha fatto e fa la sua importante parte nel contesto della cultura salentina, momento irrinunciabile e punto di riferimento per tutti coloro che non solo amano i libri, ma vogliono scoprire qualcosa di più, vogliono cercare di ricreare, sia pur per breve tempo, la magica sensazione dei fanciulli che rimangono estasiati a contemplare una vetrina ricca di libri e di sorprese.

Ricco di citazioni e di incursioni nella letteratura contemporanea, con i suoi massimi esponenti, di piacevolissima lettura, scorrevole e sincero fino all’ultima lacrima, ‘Parole in prestito’ è un episodio culturale che fa bene allo spirito e ci riconcilia con la lettura e l’introspezione: è un pezzo di quel Salento colto e sensibile che spesso, troppo spesso, dimentichiamo di vivere.

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